Missione Rosetta: trovate molecole organiche sulla cometa
Cometa 67P analizzata dal lander Philae di Rosetta
Uno straordinario risultato dal lander Philae, della missione Rosetta indica la presenza di sostanze organiche sul terreno della cometa 67P
Un viaggio nello spazio, alla scoperta dell'origine della vita! Dieci anni fa è partita una sonda, Rosetta, un viaggio che l'ha portata a 450 milioni di Km da noi.
Un progetto che ha tenuto con il fiato sospeso tutto il mondo nella discesa del lander Philae su una cometa dalla velocità di 18 chilometri al secondo.
In questa storica missione ESA il lander ha avuto bisogno di una discesa di 7 ore prima di raggiungere il suolo della cometa 67P/TG (nota anche come Churyumov-Gerasimenko), ma non tutto è andato come previsto. Infatti Philae non è riuscito ad ancorarsi correttamente ed ha quindi fatto dei rimbalzi, il primo durato ben 2 ore, che l'ha portato in una zona buia. Questo ha determinato una corsa all'ultimo minuto, cercando di sfruttare al massimo le batterie presenti sul lander, visto che non sera possibile utilizzare i pannelli solari.
Nelle 60 ore di batteria a disposizione, sono stati fatti numerosi test, tra cui uno dei più importanti era quello che prevedeva di analizzare il terreno della cometa alla ricerca di materiale organico.
Lo strumento, ideato e realizzato in Italia, è effettivamente riuscito ad ottenere il terreno e dai primi dati inviati all'ultimo minuto risulta essere presente materiale organico.
L'entusiasmo di questo successo da spazio alle teorie secondo cui gli elementi organici alla base della vita sulla Terra sono arrivate dalle comete, ma sono necessarie ulteriori conferme, in particolare sulla natura di queste molecole a base di carbonio e se effettivamente la chiralità di eventuali amminoaciti corrisponde a quella terrestre.
La scoperta però è di quelle che fa riflettere sull'orgine della vita sulla Terra e la possibilità che gli stessi meccanismi abbiano potuto far nascere altre forme di vita su altri pianeti nell'universo.
Ed il lander Philae? Ora che le sue batterie sono scariche, è destinato a rimanere inattivo? Negli ultimi minuti della sua missione il centro di controllo ESA è riuscita a far fare una rotazione ai pannelli solari, in modo da aumentare le probabilità che con l'avvicinarsi della cometa al sole, si possano ricaricare le batterie e quindi far continuare Philae nella sua missione, superando gli attuali 80% degli obbiettivi.
FONTE
MolecularLab
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