boboviz ha scritto:
Un progetto del genere potrebbe impaurire Vannoni!!
Scherzi, gli "psicologi santoni" non hanno paura di nulla, tanto non hanno nulla da perdere.
Scherzi a parte mi piacerebbe aprire una discussione sull'utilità di questo progetto in ambito scientifico (e non), darei il via con alcuni spunti / warning di cui discutevo in PM con ReLeon:
1. questo tipo di motore alla fine non sarebbe che una replica di quelli (sicuramente più potenti) già disponibili in rete ? se ne conoscete riportateli qui
2. sul forum, qui (
link
) si parla per ora di wikipedia in polacco, quindi l'utilizzo per ora non sarebbe a fini scientifici, quale scienziato scrive i suoi articoli copiando da wikipedia ? (a parte Vannoni, che però millanta solo di essere uno scienziato)
3. [warning] il client di questo progetto di fatto è circa un NCI però di fatto naviga in rete, e questo cambia le cose, se ad esempio avete una policy che vi consente di usare BOINC in ufficio entro certi limiti, questo tipo di client potrebbe non rispettarli o cmq creare problemi, ad esempio:
a. potrebbe eccedere la quantità di banda tollerabile come utilizzo medio
b. potrebbe cercare di browsare (ripetutamente) siti bloccati dai filtri aziendali, inoltre se avete un ufficio personale non particolarmente scafato informaticamente che logga il traffico internet dei dipendenti e non sa di questo sistema, potreste risultare (voi e tutti i colleghi che vi hanno dato il permesso di installare BOINC), in perenne navigazione = fancazzisti totali
c. che succede se accede a siti malevoli ? va da se che il client non avrà necessariamente le stesse vulnerabilità di un browser classico, ma nessun SW è esente da vulnerabilità
4. possibili "ritorsioni informatiche" dei "plagiari", verso il progetto stesso o tutti gli utenti della piattaforma BOINC ? a me sembrano abbastanza improbabili perchè la mia impressione è che chi copia:
a. non vuole elevare il livello criminale della sua attività dal semplice plagio ad altri reati che prevedono il codice penale
b. chi copia non ha le competenze necessarie per prodursi in crimini informatici di più alto livello
del resto simili preoccupazioni dovrebbero riguardare a maggior ragione Radioactive: a qualsiasi società privata o ente di controllo pubblico potrebbe dar fastidio la presenza di un controllo svolto in modo indipendente dai cittadini
Infine alcuni link per approfondire l'argomento del plagio e delle frodi in ambito scientifico:
Pubblicazioni scientifiche italiane sotto indagine, a partire dal caso Fusco
Se un premio Nobel 2013 boicotta Nature, Cell e Science
puntata di Radio3 Scienza del 10-10-2012
parliamo di frodi scientifiche con Stefano Ossicini, docente di fisica sperimentale all'Università di Modena e Reggio Emilia e autore di L'universo è fatto di storie, non solo di atomi. Breve storia delle truffe scientifiche (Neri Pozza, 2012).