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Allarme degli esperti: i decessi
per tumore raddoppieranno in 20 anni
Ma le campagne di prevenzione funzionano: in Europa in calo quelli per cancro al polmone
BERLINO - Fumo, alimentazione scorretta, mancanza di esercizio fisico e, anche se i dati non sono concordi, inquinamento. Sono questi i fattori che rendono il cancro sempre più la malattia del secolo. A parlare sono i dati: 28 milioni di malati nel mondo, con 12,4 milioni di nuovi casi ogni anno. E 7,6 milioni di morti l'anno, in pratica oltre due volte gli abitanti di Roma. Ma gli scienziati lanciano l'allarme: se i trend di crescita non si arrestano, entro vent'anni il numero dei morti potrebbe più che raddoppiare, schizzando a 17 milioni, e si registrerebbero nel 2030 qualcosa come 75 milioni di malati. Sono i dati allarmanti forniti dagli esperti riuniti al convegno europeo di oncologia Ecco- Esmo, a Berlino. Un boom dovuto agli stili di vita sbagliati, ma anche all'invecchiamento della popolazione nel mondo industrializzato e parallelamente alla scarsità di cure e strutture adeguate nei paesi in via di sviluppo.
I BIG KILLER - Il «big killer» numero uno rimane il cancro ai polmoni, con un milione e mezzo di casi nel mondo e, solo nel 2008, 1,3 milioni di morti. Seguono il tumore al seno con 1,29 milioni di casi e quello colorettale con 1,15 milioni. L'Europa è il continente più colpito da questa vera e propria pandemia: pur avendo un ottavo degli abitanti del pianeta, il vecchio continente «vanta» ben un quarto dei casi globali di tumore, pari a 3,4 milioni, con 1,8 milioni di morti l'anno.
PREVENZIONE - Tuttavia le campagne di prevenzione contro il fumo evidentemente hanno funzionato: in Europa il tumore più diffuso non è quello ai polmoni ma quello al seno (430 mila casi) seguito da quello al colon-retto (412 mila) e solo al terzo posto quello al polmone (386 mila casi). Per gli uomini i tumori che uccidono di più sono quelli al polmone, allo stomaco e alla prostata, per le donne al seno, ai polmoni e allo stomaco. Quanto alle speranze di sopravvivenza, variano da Paese a Paese ma soprattutto, ovviamente, da tumore a tumore. Si va da un 75 per cento per il cancro all'utero, al seno e ai testicoli a meno del 15 per cento per pancreas, fegato, stomaco e polmone. Il cancro al pancreas è quello più letale, con un tasso di sopravvivenza inferiore al 5 per cento, mentre in Europa gli aumenti più significativi di sopravvivenza a cinque anni riguardano il tumore alla prostata, al colon-retto e al seno.
PS. Potremmo noi contribuire in maniera positiva ( oltre che con il nostro stile di vita ) ?
Io Credo di si