Come partecipare
Dal punto di vista operativo per i volontari, i passi necessari per poter partecipare sono prima di tutto seguire un “tutorial” e poi superare un esame la cui votazione è la percentuale di risposte/identificazione corretta su una serie di poche decine di filmati. Questi filmati ovviamente posso contenere o non contenere una traccia.
Non è assolutamente niente di preoccupante; è facile passarlo, basta stare solo molto attenti: è un pò come quei giochi di enigmistica in cui bisogna identificare una figura nascosta in una immagine.
Nella fase operativa si deve poi cliccare nella posizione nella quale si ritiene di aver individuato una particella.
Questo progetto è organizzato in modo analogo ai progetti Boinc nel senso che vengono attribuiti dei punteggi a ogni partecipante (cosa che non mi risulta avvenire negli altri progetti di “intelligenza distribuita”) in funzione della identificazione corretta delle particelle in filmati particolari (creati ad “hoc”) che vengono inseriti ogni tanto all’esame del volontario.
L’inserimento di questi filmati (inizialmente chiamati “calibration”) è di molto aiuto sia per mantenere attiva l’attenzione, sia per dare un incentivo ad accumulare punteggio e sia anche per non frustrare i partecipanti con lunghissime serie di immagini di tipo vuoto (tra una traccia reale e l’altra, cioè non di quelle messe ad arte, potrebbero intercorrere anche migliaia di immagini), mantenendo così in “allerta” il volontario.
Si tenga presente che a livello preventivo era stata fatta una stima per la quale su 1,6 milioni di filmati si sarebbero dovute trovare quasi un cinquantina di tracce.
In secondo luogo bisogna avere tanta passione per la ricerca, tanta voglia e … tanto tempo.
Uno stimolo non indifferente, non necessariamente per tutti i volontari, è anche la volontà di apparire in posizione alta nella graduatoria dei punteggi.
A proposito di punteggio, nella fase attuale, i punti che si ottengono con l’esatta individuazione di una particella inserita artificialmente, sono proporzionali alla difficoltà di sua individuazione, cioè più difficile è l’identificazione della particella, cioè più piccola, più alto è il punteggio. Viene anche gestito un secondo tipo di punteggio che è, e vuole essere, una valutazione della capacità/bravura del singolo volontario ad individuare la particella.
In altre parole il primo tipo di punteggio individua la quantità di particelle individuate, che è proporzionale al lavoro svolto, mentre il secondo è un indice che può aumentare, ma anche diminuire in funzione delle risposte esatte o sbagliate.